"La natura è come una tavolozza bianca sulla quale puoi dipingere ciò che vuoi. Credo molto nel territorio in cui vivo che offre tantissime opportunità incredibili basta soltanto provarci mettendo in moto la creatività e facendoti spingere da un'idea che ti guida. Cambiano i sistemi ma l'uomo e la natura sono sempre gli stessi. La corsa nella natura è ciò che ha sempre permesso all'uomo di viaggiare, conoscere e soprattutto sognare. Se lo faccio io c'è tantissima altra gente che può farlo. L'importante è puntare a qualcosa e darsi un obiettivo al proprio livello, sarà comunque un'impresa e se condivisa con gli altri può essere uno stimolo per guardare oltre".

giovedì 13 marzo 2008

Robi Bagnoli intervista Patxi.

Ringrazio Roberto Bagnoli per avermi concesso la pubblicazione della preziosa intervista.
La trovate assieme ad altre interessantissime su www.climbingtraining.it/interviste.php

Patxi Usobiaga

Nato e residente a Eibar (Gipuzkoa, Paesi Baschi) nel 1980, è senza dubbio lo scalatore del momento, dopo aver bissato la vittoria in coppa del mondo lead 2007, già vinta nel 2006, sta facendo cose straordinarie anche in falesia dove sale di recente forse il primo 8c+ a vista della storia. Dunque un atleta vero che andiamo a conoscere immediatamente.

(ringrazio per la traduzione basco-italiano Irati Hernaiz, GAZ Firenze)

R: Bene Patxi, hai ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali in questi ultimi anni come miglior atleta e scalatore (Climbing magazine, 8a.nu, Arco rock legends ecc..); deve essere per te una grande gratificazione che immaginiamo non nasca per caso, ma sia il risultato di un grande impegno fisico e mentale che ti ha accompagnato in molti anni di dedizione all’arrampicata. E’ così?

P: Si, è esatto, tutto questo è la conseguenza di tanto lavoro, alla base di tutto c’è la volontà; voglia di affrontare le sfide, voglia di lavorare duro e voglia di vincere.

R: La coppa del mondo lead 2007 che hai vinto con merito è stata molto combattuta fino all’ultima tappa di Kranj dove sia tu che Ramonet non siete riusciti ad esprimervi (troppa pressione?) e ad entrare in finale (cosa molto rara!). Alla fine è andata bene ma con molta sofferenza; ti abbiamo visto su internet quando Verhoven è caduto basso perdendo l’occasione di vincere la coppa, c’era una forte emozione, parlaci di quei momenti.

P: A dir la verità non penso che il risultato sia la conseguenza della pressione; a Ramonet è scivolato un piede ed essendo rimasti fuori dalla finale entrambi è chiaro che è stato più facile vincere così piuttosto che lottare con lui, visto che eravamo entrambi in forma e sarebbe potuto succedere di tutto in finale. Al di la di tutto è stata un’esperienza molto forte lasciare nelle mani degli altri il fatto di vincere la Coppa o meno, perciò in un certo senso sento che è stato più per un errore altrui che per merito mio.

R: In coppa del mondo hai dimostrato in questi ultimi anni una grande continuità, questo è molto difficile perché la stagione è lunga e non è sempre facile farsi trovare in forma in tutte le gare: per mantenere così alto il tuo rendimento hai pianificato veramente bene il tuo allenamento oppure è il frutto di un tuo livello di arrampicata molto (molto!) alto e ormai consolidato?

P: L’esperienza gioca un ruolo molto importante, è quel fattore che ti fa stare li tra i primi per molto tempo, parallelamente dobbiamo anche considerare un’evoluzione personale. La somma di tutto questo mi ha permesso di mantenere un alto rendimento in tutte le gare di Coppa ed ho saputo sfruttare molto bene questa condizione.

R: Rock Master di Arco: il tuo miglior piazzamento è stato il 4° posto del 2003, al tuo esordio; sembra essere l’unica gara dove non sei riuscito ancora ad esprimere tutto il tuo valore, c’è un motivo particolare? C’è forse troppa pressione tra gli atleti che è difficile dominare ed è questo che incide sul risultato finale?

P: No no, non è la pressione della gara, il fatto è che il Rock Master non è stato fino ad ora una mia priorità; la Coppa del Mondo è la cosa più importante e a Settembre pago i carichi di lavoro che faccio nel mese di Agosto in vista delle ultime gare di Coppa. Il risultato è che per Arco non ho mai una scalata “fluida”, arrivo sempre molto stanco anche se per la verità sono sempre molto motivato. Il problema è che bisogna avere sempre delle priorità e a causa della mia pianificazione ciò non è possibile per quel periodo.. però avrei tanta voglia di arrivare una volta in forma anche ad Arco.

R: Hai ottenuto grandissimi risultati sia in competizione che su roccia, quale dei due tipi di arrampicata ti da più soddisfazione?

P: Vincere la Coppa del Mondo, dunque le gare internazionali devo dire che è stata un’esperienza spettacolare!

R: “Bizi Euskaraz” che emozioni ti ha dato?

P: ..come al solito quando concateno una via il primo pensiero va a quella che verrà dopo..! poi quando sono a casa è li che penso alle emozioni di quel momento.

R: Che progetti hai per la stagione di scalata su roccia per il 2008? Hai già individuato nuove linee da salire? Preparerai qualche tour in giro per il mondo? Hai già delle idee o luoghi che ti piacerebbe visitare?

P: Sto giusto pensando ora a quali potrebbero essere gli obiettivi per quest’anno, gare permettendo. Al momento non ho nessuna via concreta in testa.

R: ..e sei motivato per affrontare da protagonista la prossima stagione di coppa del mondo?

P: Si, ma penso che bisogna fare ancora un lavoro enorme, allenarsi con tanta voglia.. il risultato può essere solo la conseguenza di tutto questo e spero stavolta di mettere tutto quello che ho nelle “mie” mani.

Devo ringraziare Patxi per la disponibilità, ma vorrei tanto che i giovani atleti (e anche chi li segue) si soffermassero su queste poche ma significative parole e ne cogliessero il significato più profondo, che è anche il più semplice. Emerge che i risultati non vengono per caso, e sebbene si possa essere più o meno dotati per diventare dei forti scalatori, niente nasce dal caso, ma da una profonda predisposizione al sacrificio che è mossa da una prorompente voglia di emergere.

Roberto Bagnoli
www.climbingtraining.it


1 commento:

Anonimo ha detto...

stupendo!!!luca!