Mi
sveglio in piena notte.
Alle
3 i volontari preparano la colazione, luci accese e ....Vamos!
Considerato
che ho dormito solo 3 ore per una contrattura alla schiena che mi
infastidisce da qualche giorno non dovrei esser così convinto.
Sono
invece calmo e fiducioso anche perché' la curiosità di “visitar
correndo” nuove valli mi motiva quanto basta.
Alle
5 sono già in gruppo, pronto ad affrontare la prima salita su una
pista da sci che per l'occasione è illuminata artificialmente.
Come
previsto faccio i primi 3 km con molta dolcezza salutando e
sorridendo mentre mi sorpassa il mondo.
E'
in questa prima parte della gara che la mia centralina controlla i
reparti: le gambe stanno bene così come la respirazione.
La
testa è prontissima.
Ma
è con la prima salita che riesco a capire che oggi in salita “ce
n'è”....e considerando che i metri di D+ saranno 4000 sono
abbastanza galvanizzato.
Salgo
del mio passo ma senza strafare e recupero un sacco di posizioni.
Al
9° km riprendo Giuliana rendendomi conto di non esser salito poi
così guardingo come invece mi sentivo....
Da
qui al 35° inizio un viaggio di attesa, dove faccio anche delle
discese belle tirate ma cerco di spender il meno possibile: nel punto
più duro della gara ho deciso di attaccare su un bello strappo in
salita e successivamente spingere su un bel 1000 D-.
Su
un aereo crinale che mi da modo di vedere una parte della Valsesia,
Giuliana parte e va in accelerazione proprio mentre incontro 2
atleti che mi fanno da guida presentandomi i luoghi che ci accolgono.
Riesco
anche a carpire preziose info sulla parte “chiave” della gara e
sul finale: di questi dettagli mi nutro e li
memorizzo....diventeranno per me fondamentali.
In
questa fase non ho più le belle sensazioni di prima anche perché
nelle discese mi “picchiano” le unghie in punta alla scarpa......
Ma
penso positivo e continuo...la corsa è dignitosa, sono molto
distaccato col pensiero......concentrato solo sull'idratazione da
mantenere costantemente abbondante.
Al
ristoro delle Collette mangio pane, formaggio e una bella birretta
(analcolica) poi riparto deciso...sono consapevole che dopo qualche
km pianeggiante dovrò partire con tutta la forza che ho.
Ad
un punto di controllo dove bisogna firmare vedo poche
firme.....chiedo quanti atleti sono passati.
Quando
mi rispondono “sei 19esimo!” rimango sorpreso e molto gasato....
Mi
è facile ora partire proprio sulla parte che ho studiato a
tavolino.....salgo senza mai voltarmi con lo sguardo a questo
alpeggio che in breve tempo raggiungo.
Ma
nel mio campo visivo già da un po' c'è un puntino rosso: è il
trailer che si trova in 18a posizione.
Dopo
aver scollinato inizio a tutta la discesa e lo raggiungo in breve.
Non
mi fermo più e nel bosco che porta a quota 680 recupero veramente
tanto.
Ormai
qui non mi tengo più, sono veramente molto motivato anche se le
unghie mi fanno veramente male.
Mi
dicono che quelli prima di me sono “stanchi e più sudati di te...
e tu sei fresco!”
Benzina
sul fuoco....
Ma
la salita è dura anche per me è le sensazioni di magia della
discesa lasciano ben presto spazio alla prudenza tradotta in un passo
molto regolare ma a basso regime.
Nonostante
questo recupero ancora 2 posizioni: quando passo cerco di palesare
una superiorità che in effetti ho....ma per non fare la locomotiva
cerco di accelerare ancora di più e non dar loro modo di attaccarsi.
Ancora
2 sorpassi e poco dopo sono il 10 tra gli uomini, davanti a me
Giuliana in seconda posizione.
A
questo punto del mio libro ci starebbe una parte meditativa fatta di
“remi in barca” e rallentamento.
Mancano
4 km pianeggianti e il gioco è fatto.
Ma
così non è: usciti dal bosco c'è la possibilità di
vedersi......mi giro e mi accorgo che un atleta che avevo superato
non molla.....
Tra
l'altro sono tutti atleti molto alti, temibili sul piano.
Non
ho scelta allora....devo correre.
Sento
che sto scappando, non sono più io l'inseguitore!
In
testa ho solo il finale che prevede un pratone in costa e una salita
ripida su una pista da sci.
Un'occhiata
dietro mi permette di capire che sta rientrando su di me.
Ma
il traguardo è vicino.
So
che se “valico” per primo sarà impossibile resistermi in discesa
sul prato finale ma comunque non me la sento di giocarmi tutto in un
epilogo del genere.
Sono
molto lucido e so che intanto sono in vantaggio di almeno 200 metri
che su questa rampa non sono poco.
Per
non sbagliare butto l'asso: rallento senza darlo a vedere e mi lascio
avvicinare.....poi all'improvviso piazzo una “trenata” da paura e
arrivo al colle.....
Non
mi giro mai ma immagino di aver fiaccato il suo entusiasmo.
Sono
all'arrivo dove trovo Giuliana che è arrivata pochi minuti prima:
sono emozionato per la mia cavalcata di 60 km.
So
di aver fatto una bella gara.
Ho
interpretato perfettamente la tattica che avevo preparato mettendoci
anche il cuore.
Oggi
premiano anche me......e sono felice di indossare i capi nuovi
fiammanti dell'ALPSTATION TRAIL TEAM (spettacolo...).
Mi
serve anche questo per esser contento....per non trovare dei “se e
dei ma” e per rendermi conto del privilegio che ho di divertirmi
facendo fatica, di trasformare un evento stressante come una
competizione in un momento ludico dove mi sento come un bambino che
ha giocato a “guardie e ladri”.
Un
gran bel trail questo dell'Oasi Zegna: mai banale rispetto al tipo di
terreno che si affronta. Sono zone selvagge e affascinanti che mi
rimarranno impresse per un bel po'.
Avanti
così.
Giak
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