Solo quando muore una persona ci si ferma a riflettere sulla sua vita e sul senso del tempo. Era già qualche giorno che ci stavo pensando...quest'anno se ne stanno andando le persone che in un modo o nell'altro hanno segnato alcune tappe della mia vita. Penso a Cassin e perchè no a Mike. Forse è solo una questione matematica che mi porta solo ora, a quasi 40 anni, a percepire che la ruota del tempo gira....e cambia il mio punto di vista.Penso che la storia di Mike Bongiorno, tra l'altro un grande amico del mondo della montagna, sia inimitabile. Per gli italiani il simbolo di un dopo-guerra trainato dal boom economico e dalla televisione in bianco e nero. Ricordo da bambino che tutti seguivamo il "Rischiatutto" e "Lascia o Raddoppia". Indelebili le serate del giovedì quando da ragazzo andavo a dormire da mia nonna Letizia per vedere con lei "Superflash" (negli anni '80). Anni belli quelli della mia adolescenza.
Il sentimento che mi attraversa è quello del rimpianto....per il passato che non ritorna. Penso alla scomparsa di Marco Pantani, ai momenti sportivi vissuti intensamente e ricchi di emozioni. Ma dopo poco ricomincio a guardare in avanti, a far tesoro delle esperienze...a vivere bene il momento. E' proprio una nuova prospettiva quella che ogni giorno mi sposta l'orizzonte un po' più in là. Mi sento come un'albero che da una parte perde delle radici ma contemporaneamente ne mette a terra altre magari più forti.
In questo momento sono il tronco dell'albero.
1 commento:
Era un MITO e MITO rimarra' x sempre.
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