Luglio 2000, squilla il telefono. “Giacomo, sai che hanno costruito una struttura a Lanzada, in Valmalenco? Hanno bisogno di un tracciatore….”. “Sono io….” Rispondo al volo.
Il giorno dopo salgo in valle con grande curiosità. Ero stato l’ultima volta per salutare Massimo, il Bruse per noi atleti, il Vigne per gli amici valtellinesi , un saluto per un viaggio senza ritorno…il suo viaggio infinito. Tra una curva e l’altra penso agli allenamenti fatti sul suo muro di Caspoggio, il muro più selettivo che io abbia mai provato. Quante risate, quanta passione ci animava e i nostri sogni venivano palesati anche in modo infantile, semplice ma significativo. Sento sulle mie spalle il peso piacevole di dar continuità al suo entusiasmo, alla sua classe, al suo stile così particolare, così originale. Lavoro tutto il giorno su quella struttura, fatico fino a che le mie forze si esauriscono: ogni tanto mi sembra di sentir risuonare la sua voce mescolata al sottofondo della melodia del fiume che scorre a pochi metri.
E’ ormai sera quando finisco l’opera: credo che questa struttura costituirà un bel riferimento. L’anno dopo, grazie all’impegno della Sportiva Lanzada inizia un’intensa annata agonistica: prima un gara regionale poi una gara per Massimo.
Nasce il “Memorial Bruseghini” un’idea della Sportiva Lanzada condivisa dalla famiglia Bruseghini. Io ci credo tantissimo. Per la verità la prima edizione del “Memorial” ha luogo sempre nel 1999, nella sua versione invernale, all’Aprica dietro alla grande organizzazione della sua società il Climber Aprica di Maurizio e Piero.La prima edizione estiva si svolge a Lanzada (categoria maschile) ed è tracciata dal “maestro” Stefano Alippi, un amico comune che ha avuto il merito di presentarmi al mitico Vigne. Loro due sono stati i miei riferimenti: Stefano il tecnico e Max il forte, il resistente, solare, grintoso, ironico.
Ecco quel giorno (
Quante sfide abbiamo visto in questi anni. Quanti campioni si sono susseguiti qui per pensare al “Bruse”. I giovani presenti alle ultime edizioni, pur non avendolo conosciuto, hanno capito il suo stile, la sua testimonianza, il suo esempio.Alippi, Baistrocchi, Droetto, Salvadori, Valsecchi…..nelle prime 5 edizioni mai lo stesso nome, sempre vincitori diversi!
Musica, sorrisi, allegria e grande impegno per onorare la manifestazione. Poi per chiudere la giornata andava in scena la premiazione…..le lacrime di suo papà, i nodi in gola che io come speaker non ho saputo trattenere.
Incancellabile nella memoria dei presenti la doppia catena Coretti/Valsecchi: ho avvertito in quel momento la sua attenzione e il suo sguardo… su tutti noi col naso all’insù, a cercarlo oltre il “top”. Lui era già in catena.Il “Memorial Bruseghini” dopo 8 edizioni è oggi sinonimo di grinta, passione ed energia, per sempre.
Io sono stato fortunato a conoscerlo ed essere suo amico. Mi ha aiutato a diventare un buon atleta e forse anche una persona migliore.
Grazie.
PS Ho scritto questo pezzo all'inizio di giugno 2009 per presentare il Memorial Bruseghini su una pubblicazione della Valmalenco.
3 commenti:
Bellissimo ricordo di un grande amico!
ei la giacomo vedo che ti ricordi della valle e la mia telefona ma ora tutto è finito quello che si è creato riman un bel ricordo saluti a te e la tua famiglia ciao elio
Ciao Elio, mi ricordo tutto!!Bellissimi ricordi.Non vorrei vederli solo al passato...ma come momenti che ci hanno formato e ci hanno fatto crescere. Tu hai dato un bell'imput insieme a Roberto e Quinto. Ogni volta che ci penso sorrido....grande entusiasmo e voglia di far crescere nel ricordo di Max.
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