"La natura è come una tavolozza bianca sulla quale puoi dipingere ciò che vuoi. Credo molto nel territorio in cui vivo che offre tantissime opportunità incredibili basta soltanto provarci mettendo in moto la creatività e facendoti spingere da un'idea che ti guida. Cambiano i sistemi ma l'uomo e la natura sono sempre gli stessi. La corsa nella natura è ciò che ha sempre permesso all'uomo di viaggiare, conoscere e soprattutto sognare. Se lo faccio io c'è tantissima altra gente che può farlo. L'importante è puntare a qualcosa e darsi un obiettivo al proprio livello, sarà comunque un'impresa e se condivisa con gli altri può essere uno stimolo per guardare oltre".

martedì 3 marzo 2009

Pensieri post Piacenza

E' stato un bell'esordio. Non era certo il mio obiettivo dell'anno ma indubbiamente l'esordio in una maratona è qualcosa che ti ricordi per un pezzo. Soprattutto se nel tuo vissuto non hai mai corso nemmeno gare di 5, 10 km....!!
Il merito non è stato solo mio però.
La conoscenza che ho fatto negli ultimi tempi di alcuni significativi atleti/podisti anche grazie al blog è stata preziosissima. Ho ascoltato le loro parole con l'attenzione del  garzone al primo giorno di lavoro. Consigli, stimoli...praticamente sono stato coccolato e accompagnato al mio battesimo da runner
La cronaca (almeno quel che mi ricordo....)
Mi alzo presto e vedo che insieme alla colazione c'è apparecchiata la tavola con gli indumenti per la corsa. Speriamo che logisticamente vada tutto bene....Ricky e Stefano mi prelevano ad Annone con puntualità estrema: buon segno. Passiamo da Max che ci aspetta con Stefy alla Villa Reale e salgo in auto con loro. Si chiacchiera....i pensieri vanno alle gare d'arrampicata. Ma poi il saggio Max mi inizia la lezione di convincimento sul ritmo da tenere. "Decidi il TUO ritmo.....guarda il buon Garmin e via..." e ancora "non fare sparate in partenza che poi le paghi con gli interessi" e "devi arrivare, capito? in ogni caso la devi chiudere..."
Dentro di me la certezza di poterla chiudere è molto marcata.
Arrivo allo stadio e mi sembra già una fiera con visi noti.....atmosfera rilassata e distesa. Poi andiamo a prepararci e i riti degli atleti mi colpiscono: un forte aroma di gel (vaselina, pomate ecc) si diffonde per tutto il palazzetto mentre fissiamo il pettorale alla maglia (grazie Stefy). 
E' ora, si va. Indosso il sacco della spazzatura e dopo la foto ricordo scendo in griglia.....siamo così tutti vicini che ho quasi caldo. E poi sono cosi piccolo che il riparo dal vento è assicurato. Getto via il sacco e parto, partiamo. 
Tutti insieme, avanti tutti. Ognuno con la sua aspettativa, con il suo sogno.
Poco prima del via faccio la conoscenza dei ragazzi di Podismo Brianza, Cesare (er ciaci) e Fabio (Valico). 2 parole di presentazione e poi via fianco a fianco con Valico che con il suo copricapo da elefantino attira sorrisi, applausi e foto. Poi ogni tanto non lo vedo più...lui si ferma, saluta, scatta foto da turista e rientra. Io proseguo da solo come un metronomo: 5.26/5.27 al km regolare anche se la strada sale fino al 20° quando attraversiamo il pittoresco borgo di Grazzano Visconti. Qui ricordo la mia gita scolastica di 4a elementare.....
Da qui al 35° vuoi la leggera discesa vuoi che mi sento in equilibriomi sento veramente bene. Si le gambe non sono il massimo ma i polpacci sono freschi, il quadricipite pulito. Forse piccole contratture al bicipite femorale mi dicono di andar cauto. Intanto il Garmin mi dice ancora 5.27/km. Vuoi vedere che la chiudo in 3h e 50'? Sorrido ma non mi fido...Infatti in corrispondenza del 37/38° cala la temperatura, si alza un vento dal ovest e inizia a piovere fitto. Tra l'altro la strada qui è proprio brutta paesaggisticamente parlando. Non è crisi ma corro ai ripari con un bel calo di ritmo, sono un spaventato anche se le energie sono intatte. Ora siamo all'ultimo Km: Valico che ha assistito al mio calo mi incita. "Non mollare Giak". Io gli dico spesso "no, no" ma il gps mi dice che il ritmo precipita....aiuto. Eppure mi sembra di andare....osservo la mia corsa nelle vetrine del centro e in effetti ho un passo corto e radente. Dai, ultimi 200m. Giusto il tempo per riprendere l'atleta svedese con cui ho corso per gran parte della gara e taglio il traguardo.
La prima sensazione è strana.
Contento e stanco ma non stravolto. Mi gira la testa per il freddo...o l'emozione.
Subito penso che posso fare 3.45. 
Ho voglia di correre. Ovunque. Imparare a gestirmi, a sentire e seguire il ritmo.
Torno al centro sportivo dove incontro i tre moschettieri, lavati e rilassati. "Dai forza doccia e si mangia..."
Mi siedo a gustare la pasta che mi sembra la più buona del mondo. Penso di avere un sorriso a 42 denti e non solo per la pasta.
Ora torno a correr sui sentieri contento come un bambino a cui hanno appena regalato un giocattolo nuovo.

Grazie a tutti!!
 

1 commento:

GIAN CARLO ha detto...

Giocattolo nuovo...sono io quando corro nei sentieri !